Giuseppe Giaquinto

Quanto costa un e-commerce B2B?

Il prezzo giusto esiste, ma solo se sai cosa stai facendo.

Hai mai chiesto a un concessionario: “Quanto costa un’auto?”
E lui cosa ti ha risposto? “Dipende”.

Perché un’auto può costare 5.000 euro o 500.000 euro.
Dipende da cosa vuoi: una Panda usata per girare in città o una Ferrari per fare il figo in pista?

Ecco, con un e-commerce B2B è la stessa cosa. Non puoi aspettarti un costo fisso, perché ogni progetto è diverso e dipende da quello che ti serve. Ma se proprio vuoi un numero, ti dico che dalla mia esperienza un e-commerce B2B serio parte da almeno 5.000 euro fino ad arrivare a cifre ben più alte, senza considerare i costi per le pubblicità online e presumendo che tu abbia un software gestionale moderno e ben utilizzato in azienda.

Attenzione, però: questo non significa che con (almeno) 5.000 euro hai finito di spendere e sei a posto per sempre. I costi iniziali che affronterai sono quelli vivi per mettere online il progetto, ma nel tempo dovrai sicuramente investire altre risorse per farlo crescere, migliorarlo e mantenerlo competitivo.

Se pensavi di cavartela con un investimento una tantum, è il momento di cambiare prospettiva.

E soprattutto, dimentica le soluzioni miracolose: l’e-commerce non è un distributore automatico di fatturato. Serve pazienza, impegno e investimenti costanti.

L’e-commerce non è un distributore automatico di fatturato

Il B2B è un ottimizzatore di tempi e costi e può ripagarsi da solo

C’è un punto che molti sottovalutano quando si parla di e-commerce B2B: non serve solo a vendere di più, ma anche a lavorare meglio.

Gestire gli ordini dei clienti abituali con email, telefonate, listini personalizzati e conferme manuali è un processo lento, macchinoso e costoso. Un e-commerce B2B ben fatto permette ai tuoi clienti di inserire ordini in autonomia, vedere prezzi e disponibilità aggiornati in tempo reale, controllare lo storico ordini e riordinare velocemente, ricevere automaticamente fatture e documenti.

Il risultato? Il tuo ufficio commerciale passa meno tempo a inserire ordini manualmente e più tempo a seguire i clienti strategici e a sviluppare il business. Fai due conti su quante ore di lavoro risparmi al mese solo automatizzando la gestione degli ordini e considera queste domande:

Quante ore di lavoro risparmi ogni mese grazie all’automatizzazione degli ordini?
Quante chiamate ed email eviti con listini personalizzati e prezzi aggiornati in tempo reale?
Quanto aumenta la fidelizzazione se il cliente può gestire i propri ordini in autonomia, senza passaggi inutili?

Come puoi ben vedere, il tuo e-commerce B2B può ripagarsi già solo con il risparmio di tempo e risorse interne. E se a questo aggiungi una strategia di crescita e acquisizione di nuovi clienti, allora l’e-commerce non diventa solo un investimento intelligente, ma un acceleratore di business.

I costi vivi iniziali e gli investimenti nel tempo

Tornando al paragone con l’auto (piuttosto grossolano, lo so, ma è per rendere l’idea): quando compri una macchina, il costo d’acquisto è solo l’inizio. Poi ci sono bollo, assicurazione, carburante, tagliandi, manutenzione e magari qualche incidente imprevisto.

Con un e-commerce B2B è uguale. Il costo iniziale serve per mettere online il sito, ma nel tempo dovrai continuare a investire per mantenerlo e farlo crescere.

Ecco i costi vivi iniziali che dovrai affrontare:

  • Licenze e aggiornamenti: Se utilizzi un sistema proprietario1, dovrai prevedere il costo della licenza e degli aggiornamenti costanti.
  • Sviluppo iniziale: Personalizzazione dell’e-commerce, integrazione nativa con il gestionale e configurazione del sistema per rispondere alle tue esigenze specifiche.
  • Marketing e promozione di avvio: SEO, pubblicità online, email marketing e prime campagne per portare traffico sul sito.
  • Formazione del personale: Il tuo team deve essere in grado di utilizzare correttamente il sistema e gestire gli ordini.

E poi ci sono gli investimenti nel tempo, perché un e-commerce B2B non è un progetto che si paga una volta sola e poi si lascia andare:

  • Sviluppo continuo: Nuove funzionalità, miglioramenti alla user experience, aggiornamenti tecnologici.
  • Marketing costante: Se vuoi vendere, devi continuare a investire in pubblicità, SEO e fidelizzazione dei clienti.
  • Gestione e assistenza: Qualcuno dovrà occuparsi di aggiornare il catalogo prodotti, rispondere ai clienti, gestire gli ordini e monitorare le performance.

Se vuoi un e-commerce che generi risultati nel tempo, devi essere pronto a investire anche dopo il lancio.

Conclusione: il B2B è un investimento, ma serve un budget adeguato

Se pensavi che l’e-commerce fosse un investimento “una tantum”, spero di averti fatto cambiare idea. Non esistono soluzioni miracolose: servono tempo, strategia e risorse per farlo funzionare.

Ma c’è una buona notizia: se lo usi nel modo giusto, il tuo B2B può ripagarsi da solo e trasformarsi in un asset fondamentale per la tua azienda.

Tuttavia, per ottenere questi risultati, serve un budget adeguato. Non puoi aspettarti di avviare un e-commerce B2B con un investimento minimo e sperare che funzioni alla perfezione. Serve una visione strategica, una pianificazione chiara e la consapevolezza che il successo di un e-commerce non si misura solo dai ricavi, ma anche dall’efficienza che porta alla tua azienda.

In altre parole, non chiederti solo quanto costa partire, ma anche quanto sei disposto a investire nel tempo per farlo funzionare davvero. Se hai un budget adeguato e una visione chiara, l’e-commerce B2B può diventare uno dei migliori investimenti che farai per il tuo business.

Se invece stai ancora cercando la soluzione più economica, pensando che con il minimo investimento si possa ottenere il massimo, allora forse l’e-commerce B2B non è la scelta giusta per la tua azienda.

Foto di Campaign Creators su Unsplash

  1. Il software proprietario è un software di proprietà di determinati individui o organizzazioni. Questo software commerciale o closed source spesso richiede una licenza. Sono infatti presenti limitazioni a livello di utilizzo, modifica e condivisione del software. (fonte: Capterra) ↩︎